Alito cattivo nei bambini: ecco come comportarsi

L’alito cattivo nei bambini è spesso sottovalutato. L’alitosi in età pediatrica non viene percepita dal bimbo come un disagio e, di conseguenza, i genitori tendono a ignorare il problema.

Se siamo mamme, prestiamo invece molta attenzione a questo aspetto, poiché potrebbe essere una spia dello stato di salute del nostro bimbo. Vediamo come comportarci.

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Disturbi intestinali e alito cattivo nei bambini: quale correlazione e come agire?

Una causa di alitosi nel bambino è rappresentata da problemi intestinali quali stitichezzagastroenterite e parassitosi, poiché l’eliminazione dei gas intestinali avviene tramite la respirazione. La putrefazione del cibo all’interno dello stomaco o dell’intestino, infatti, può produrre gas o composti volatili dall’odore sgradevole.

I rimedi, in questi casi, consistono nel modificare l’alimentazione del bambino, introducendo cibi che favoriscano la regolarità intestinale, come ad esempio frutta e verdura.

Nel caso di gastroenteriti di origine virale o parassiti intestinali, il pediatra potrebbe prescrivere antibiotici o antiparassitari, e consigliare l’assunzione di probiotici. Si tratta di batteri buoni, in grado di ripristinare la microflora intestinale alterata. Chiediamo delucidazioni al pediatra del piccolo.

Quali sono altre cause dell’alito cattivo nei bambini e come intervenire?

Nel bambino l’alito pesante può essere causato da diversi fattori. Ad esempio:

  • Dentizione. Quando spuntano i primi dentini, ovvero nei primi due anni di vita, l’alitosi è fisiologica e transitoria. I primi denti decidui(più comunemente indicati come denti da latte) dovranno essere spazzolati con uno spazzolino specifico per l’età, e semplice acqua.
  • Scarsa igiene dentale. Occupiamoci con regolarità dell’igiene dentale dei nostri piccoli. Entro i primi due anni di vita, il cavo orale del bimbo andrà pulito dopo l’allattamento al seno o al biberon, poiché il latte potrebbe creare depositi batterici. Dovremo usare un guantino in microfibra, idoneo per i piccoli già dai 3 mesi, o una garza sterile imbevuta d’acqua, e massaggiare creste gengivali, guance, labbra e lingua del piccolo. A partire dai due anni potremo iniziare a utilizzare un dentifricio al fluoro, senza dimenticare di spazzolare anche la lingua. Dovremo impegnarci a sensibilizzare i nostri figli a una corretta e regolare igiene orale, con la supervisione di dentista e igienista dentale, su visite periodiche secondo le disposizioni del pediatra.
  • Acetone. Si tratta di una patologia metabolica, chiamata anche chetosi, la quale può essere causata da digiuni prolungati, sforzi eccessivi, stati febbrili e consumo eccessivo di cibi grassi. La cura consiste in una dieta sana e in un’idratazione ottimale, seguendo i consigli del pediatra.
  • Tonsilliti e infezioni respiratorie. Proliferazione batterica, produzione eccessiva di muco e accumulo di pus maleodorante nei crateri tonsillari possono comportare alitosi. In questo caso il pediatra agirà prescrivendo la terapia antibiotica più adatta.