Stitichezza negli Anziani: perché è frequente, come combatterla

Forse non si pensa subito alla stipsi, quando si considerano i problemi di salute più importanti che intervengono con l’età. Eppure si tratta di un disagio che può diventare molto pesante, anche dal punto di vista psicologico. Una persona anziana che non riesce a evacuare correttamente, oltre a gonfiore e dolore addominale, può soffrire lo stress psicologico di non sentirsi più padrona del proprio corpo. In più la stipsi può essere sintomo di patologie importanti e produrre complicazioni serie, tra cui occlusioni intestinali e incontinenza fecale [1].

 

La stessa diagnosi di stipsi, attualmente basata sui cosiddetti Criteri di Roma III [2], viene effettuata   anche sulla base delle percezioni del paziente. Non necessariamente si soffre di stipsi se si salta un giorno: alcune persone evacuano normalmente due o tre volte alla settimana. Parliamo di stipsi invece se ai movimenti intestinali rallentati si associano sforzo eccessivo, senso di ostruzione, feci dure e grumose, sensazione di evacuazione incompleta per almeno sei mesi consecutivi.

 

Superata una certa soglia di età, la frequenza con cui si soffre di stitichezza aumenta notevolmente. Dopo i 70 anni un terzo della popolazione soffre di stitichezza [3]. Il problema è ancora più sensibile quando si consideri le persone ricoverate in case di riposo o nella RSA.

 

Quali sono le motivazioni di questa maggiore frequenza in età senile? In sé la stipsi è spesso solo un sintomo, che può essere la spia di un disagio come una di una patologia più seria. Premettendo che ogni caso individuale deve essere valutato da un medico, cominciamo a considerare quali possono essere le cause generali dell’insorgere della stipsi negli anziani.

 

Capitoli in questo articolo:

 

Uomo non giovane con mal di pancia sul divano

Stitichezza negli Anziani: perché riguarda tante persone?

Invecchiando ci si muove meno, le abitudini e lo stile di vita rallentano e si diventa tendenzialmente più pigri. Questi cambiamenti influenzano la digestione e quindi la reattività dell’intestino. Ma ancora più rilevante può essere quello che succede nel profondo dell’organismo.

 

Con l’età i nostri organi cominciano a funzionare in modo diverso. Il sistema muscolare perde tono, e insieme si abbassa la produzione di collagene, proteina che svolge un ruolo cruciale nella salute della pelle, delle articolazioni e dei tessuti connettivi in generale. L’indebolimento della muscolatura associato al calo di collagene ha conseguenze anche per i muscoli del tratto gastrointestinale, che cominciano a contrarsi più lentamente. Non solo la muscolatura delle pareti intestinali, ma anche i muscoli pelvici calano di forza (e ciò accade più frequentemente nelle donne in post menopausa).

Come risultato, il movimento del cibo all’interno dell’intestino diventa meno celere. Le feci allora permangono troppo nell’intestino e si disidratano, e insorge la stipsi.

 

Ma c’è di più: sappiamo che l’intestino è il nostro secondo cervello, per il ruolo importante che riveste all’interno del sistema nervoso. Lo scorrere degli anni comporta una modificazione dell’organismo in senso neurodegenerativo: il numero delle cellule nervose tende a calare. Si calcola che a 65 anni i neuroni intestinali siano diminuiti di circa il 37% rispetto a un intestino giovane [4]. Il sistema nervoso intestinale è quindi meno reattivo, e ciò determina ulteriormente una riduzione della motilità del tratto digerente.

 

Tutto ciò che riguarda la stipsi in età senile è detta “funzionale”, poiché legata al processo generale di invecchiamento o all’assunzione di cattive abitudini, come bere poco e fare poco movimento. Ma la stitichezza in età avanzata può assumere anche i caratteri di stipsi “organica”. Vediamo come può determinarsi.

La stipsi “organica” negli anziani: quando è sintomo o conseguenza di patologie

La stitichezza è detta “organica” quando deriva da patologie già in atto. Può essere causata da allergie, dalla sindrome del colon irritabile, o dall’ipersensibilità al glutine. Ma può accompagnarsi a malattie come il diabete di tipo 2, l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo o a problematiche oncologiche. Anche malattie neurodegenerative come il Parkinson o la sclerosi multipla prevedono la stipsi cronica come conseguenza. Infine la stipsi negli anziani può essere causata anche da problematiche di carattere psichiatrico, come la depressione o la demenza senile. Naturalmente, solo un esame medico individuale può determinare una terapia corretta a seconda della patologia in atto.

 

Inoltre, le persone anziane tendono ad assumere più farmaci, che possono, a loro volta, avere la stipsi come effetto collaterale. Si stima che la stitichezza negli anziani possa essere causata, fino al 40% delle volte [5], dall’utilizzo di alcune classi di farmaci, assunti in maniera continuativa. Tra questi alcuni diuretici, gli integratori di calcio o di ferro, alcuni antiacidi, gli antistaminici e gli antidepressivi.

 

Infine, gli anziani sono purtroppo soggetti a lunghe degenze a letto, condizione che favorisce con facilità l’insorgere della stipsi cronica.

Alimentazione e Stitichezza negli Anziani: Cosa Mangiare e Cosa Evitare

Da anziani, le cattive abitudini si pagano con conseguenze peggiori. E questo è vero a cominciare dalle abitudini alimentari.

 

La stitichezza in età senile allora va combattuta anche quando ci si siede a tavola. 

Per prima cosa è importante aumentare l’apporto quotidiano di fibre. Pur essendo commestibili, le fibre – prebiotici – non nutrono: sono in realtà la parte non digeribile del cibo e proprio per questo finiscono nelle feci, trattenendo acqua e agevolando il transito intestinale. 

 

La quantità di fibre raccomandata dagli esperti è di 30 g al giorno per gli uomini e 21 g al giorno per le donne di età superiore ai 70 anni [6], ma attenzione: chi non assume fibre deve aumentare la quantità assunta gradualmente, altrimenti il rischio è quello di avere effetti collaterali come il gonfiore addominale, e persino crampi. 

Per favorire una maggiore regolarità intestinale, è possibile assumere fibre sia solubili che insolubili: per ottenere una varietà ottimale, andranno alternate quelle di frutta e verdura lassative per anziani (mele, pere, prugne secche, kiwi, lamponi, zucchine, rape, zucche, sedano e i preziosissimi legumi) a quelle provenienti dai cereali. Via libera a prodotti integrali come il riso, ma anche a fiocchi di avena, miglio, grano saraceno. Può essere anche una buona idea aggiungere alla dieta semi di lino e semi di chia. 

 

Da evitare invece le banane acerbe, i prodotti a base di farine non integrali, cibi troppo dolci e zuccherati, carni grasse o alimenti affumicati, le uova, e le bevande alcoliche.

Buone e cattive abitudini: Rimedi Naturali e Terapie per la Stitichezza

Può non essere facile per una persona anziana cambiare abitudini consolidate negli anni. Eppure modificare in meglio lo stile di vita è la priorità se si vuole combattere la stipsi, anche in età avanzata. La sedentarietà eccessiva è da evitare, a qualsiasi età. 

Qualora possibile, meglio tornare con gentilezza e gradualità a praticare attività fisica: stimolerà non solo la motilità intestinale, ma anche il tono dell’umore, e aiuterà a prevenire i processi neurodegenerativi. Naturalmente è bene rivolgersi ad attività che abbiano un basso impatto sull’apparato muscoloscheletrico. La scelta degli esercizi dovrà essere compiuta insieme al medico curante sulla base delle caratteristiche individuali: in generale si potranno prendere in considerazione la camminata, il nuoto, il sempre più diffuso Nordic Walking, ma anche le arti marziali dolci e meditative come il Tai Chi.

 

Fra le buone abitudini che invece si tende a perdere in età anziana, c’è quella di idratarsi con sufficiente costanza. Con gli anni lo stimolo della sete tende a diventare più flebile. In vecchiaia si tende a non assumere abbastanza liquidi, errore gravissimo per tutto l’organismo, e anche per l’intestino. Il nostro corpo, nel tentativo di mantenere costante il livello di idratazione, estrae più acqua dalle feci che così diventano più dure e passano con più difficoltà nell’intestino.

 

Un’attenzione particolare deve essere riservata al mantenimento dell’equilibrio del microbiota intestinale: negli anziani infatti tende a modificarsi, dato che il numero dei bifido-batteri presenti diminuisce, mentre aumenta il numero di Bacteroidetes, Firmicutes e Proteobacteria. In generale la funzione barriera dell’intestino risulta meno efficiente, influenzando la risposta immunitaria e la produzione di acidi grassi. Secondo gli studi più recenti, esisterebbe una correlazione tra cambiamento del microbiota, età e infiammazione sistemica [7]. 

 

Per ritrovare l’equilibrio della microflora, diventa allora una buona abitudine assumere integratori contenenti fermenti lattici e probiotici. Alcuni di questi, come Yovis Rigenera, sono studiati appositamente per le persone con più di 50 anni di età: la loro formulazione prevede infatti anche vitamina B12, che combatte stanchezza e fatica, e calcio, per contrastare la perdita di massa delle ossa.

 

E se tutto ciò non basta? 

Se dieta corretta, idratazione ed esercizio fisico non permettono comunque agli anziani di andare di corpo, si può valutare col proprio medico l’azione di un farmaco lassativo. Ne esistono di tre tipi: lassativi osmotici, che permettono alle feci di restare idratate assorbendo acqua dall’intestino, lassativi emollienti, che agiscono lubrificando le feci, e lassativi stimolanti, che agevolano la motilità intestinale. Fra questi, i lassativi osmotici sono quelli meglio tollerati a qualsiasi età, e possono essere assunti anche per lunghi periodi. In generale però è da sottolineare come sia da evitare l’abuso di lassativi, che alla lunga possono diventare una cattiva abitudine: il rischio infatti è che l’intestino “disimpari” a evacuare senza il supporto farmacologico o di clisteri ricorrenti.

 

Si tratta di una preoccupazione che interessa frequentemente i caregiver che assistono persone allettate per lunghi periodi. Dato il grande disagio che la stipsi provoca in questi casi, non è difficile arrivare a porsi la domanda: come aiutare un anziano a defecare?

 

La risposta può essere, qualora sia praticabile, di ricorrere il più possibile a rimedi naturali.

 

  • Occhio alla postura: se persiste una minima capacità di muoversi, va privilegiato l’utilizzo del WC, anche grazie a supporti che aiutano le persone con mobilità ridotta. Il fatto stesso di rispettare l’appuntamento con il bagno, anche per quanto riguarda l’orario, è un fattore “educativo” che aiuta l’intestino a mantenere la sua regolarità. Può essere utile anche rivedere la postura con la quale ci si pone sul WC. Mantenendo la schiena dritta, la persona che deve evacuare si piegherà in avanti, appoggiando i piedi su un supporto rialzato.
  • Valutare lo Yoga, che si è dimostrato avere impatti significativi sia sulla qualità del sonno che sui discomfort intestinali a cui spesso sono soggetti gli anziani [8]
  • Biofeedback: il biofeedback è tra le tecniche non invasive più delicate per il trattamento della stitichezza, in particolare quella dovuta ad una disfunzione anorettale.  Funziona attraverso l’uso di sensori elettronici, che misurano l’attività muscolare e forniscono informazioni in tempo reale. Questo feedback consente al paziente, nell’arco di un minimo di 10 sedute, di assumere consapevolezza del proprio corpo e migliorare il controllo dei muscoli coinvolti nell’evacuazione. Tramite il biofeedback quasi l’80% dei pazienti riesce a migliorare il proprio movimento intestinale. [9]

 

Quando Preoccuparsi della Stitichezza negli Anziani: Segnali d’Allarme

Il consiglio e la supervisione del medico dovrebbero essere punti di riferimento costanti nella lotta contro la stitichezza nelle persone anziane. Questo vale ancora di più qualora alcuni sintomi suggeriscano l’insorgere di complicanze e patologie anche gravi.

 

La stitichezza cronica può infatti portare diverse complicazioni, dalle semplici emorroidi (rigonfiamento di vene nell’ano) al fecaloma, vero tappo di feci indurite che non possono essere più espulse. Il fecaloma può degenerare in un’occlusione intestinale, patologia da trattare con urgenza in ospedale, dato che può portare a una perforazione della parete intestinale e alla necrosi. Altra complicazione da temere quando si parla di stipsi negli anziani è il prolasso rettale, ovvero la sporgenza dall’ano di parti dell’intestino.

In generale, i segnali di allarme da considerare sono: presenza di sangue insieme alle feci, dolori addominali, nausea e vomito, mancanza di movimenti intestinali, perdita di peso.

Anno dopo anno, il diritto al benessere

Forse mai come negli anziani il benessere dell’intestino si riflette nel benessere dell’intera persona. La stipsi negli anziani provoca molti disagi fisici e psicologici. Per questo non va sottovalutata, e va combattuta con serenità ma anche con fermezza.

Rassegniamoci il più tardi possibile al declino del nostro corpo: gli strumenti per combattere la stitichezza durante la vecchiaia sono molti. 

Perché anche la regolarità intestinale è un diritto, a tutte le età.

[1] Jung HK. Constipation Is Also an Important Cause of Fecal Incontinence in Old People: Author’s Reply. J Neurogastroenterol Motil. 2012 Jul;18(3):346-7. doi: 10.5056/jnm.2012.18.3.346. Epub 2012 Jul 10. PMID: 22837888; PMCID: PMC3400828.

 

[2] Mostafa R. Rome III: The functional gastrointestinal disorders, third edition, 2006. World J Gastroenterol. 2008 Apr 7;14(13):2124–5. doi: 10.3748/wjg.14.2124. Epub 2008 Apr 7. PMCID: PMC2701540.

 

[3] Campbell AJ, Busby WJ, Horwath CC. Factors associated with constipation in a community based sample of people aged 70 years and over. J Epidemiol Community Health. 1993 Feb;47(1):23-6. doi: 10.1136/jech.47.1.23. PMID: 8382251; PMCID: PMC1059704.

 

[4] Nguyen TT, Baumann P, Tüscher O, Schick S, Endres K. The Aging Enteric Nervous System. International Journal of Molecular Sciences. 2023; 24(11):9471. https://doi.org/10.3390/ijms24119471

 

[5] Spinzi GC. Bowel care in the elderly. Dig Dis. 2007;25(2):160-5. doi: 10.1159/000099481. PMID: 17468552.

 

[6] Trumbo P, Schlicker S, Yates AA, Poos M; Food and Nutrition Board of the Institute of Medicine, The National Academies. Dietary reference intakes for energy, carbohydrate, fiber, fat, fatty acids, cholesterol, protein and amino acids. J Am Diet Assoc. 2002 Nov;102(11):1621-30. doi: 10.1016/s0002-8223(02)90346-9. Erratum in: J Am Diet Assoc. 2003 May;103(5):563. PMID: 12449285.

 

[7] Magrone T, Jirillo E. The interaction between gut microbiota and age-related changes in immune function and inflammation. Immun Ageing. 2013 Aug 5;10(1):31. doi: 10.1186/1742-4933-10-31. PMID: 23915308; PMCID: PMC3848811.

 

[8] Shree Ganesh HR, Subramanya P, Rao M R, Udupa V. Role of yoga therapy in improving digestive health and quality of sleep in an elderly population: A randomized controlled trial. J Bodyw Mov Ther. 2021 Jul;27:692-697. doi: 10.1016/j.jbmt.2021.04.012. Epub 2021 Apr 22. PMID: 34391308.

 

[9] Rao SS. Biofeedback therapy for constipation in adults. Best Pract Res Clin Gastroenterol. 2011 Feb;25(1):159-66. doi: 10.1016/j.bpg.2011.01.004. PMID: 21382587; PMCID: PMC3073852.