Ansia Pre Esame: Consigli Pratici per Superarla

La data è fissata. Il programma di studio è stilato. Le ore sui libri non si contano. Eppure, man mano che i giorni passano, invece di essere soddisfatti di tutto il lavoro svolto, ci sentiamo manchevoli di qualcosa. Ben presto precipitiamo nel tormento dell’ansia pre esame: un’inquietudine che esordisce in media attorno ai 15 anni [1] e accompagna costantemente una fetta di popolazione per il resto della vita. Passare notti insonni non ci libera dall’ansia, anzi. Fatica e stress si accumulano, e anche l’intestino ne risente [2], sotto forma di diarrea ma anche di stipsi, quest’ultima più frequente nelle donne: una riprova del fatto che sistema nervoso e intestino sono strettamente connessi [3].

 

Lo stress può portare:

  • alterazioni della motilità gastrointestinale; 
  • aumento della percezione viscerale; 
  • cambiamenti nella secrezione gastrointestinale; 
  • aumento della permeabilità intestinale; 
  • effetti negativi sulla capacità rigenerativa della mucosa gastrointestinale e sul flusso sanguigno della mucosa;
  • effetti negativi sul microbiota intestinale.

 

Vediamo come è possibile ritrovare la concentrazione con una doppia mossa vincente: adottare strategie efficaci dal punto di vista psicologico, e ritrovare il nostro equilibrio intestinale. Un aspetto, quest’ultimo, la cui importanza non è da sottovalutare. Scopriremo persino che il nostro “secondo cervello” può aiutare la nostra memoria.

 

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Cos’è l’Ansia Pre Esame?

“Ansia” è una parola complessa. Dal punto di vista psichiatrico, viene definita come uno stato di apprensione o paura legato all’anticipazione di un pericolo o un evento [4]. Ma soprattutto nel caso dell’ansia da esame, deriva dal terribile sentimento di non riuscire ad affrontare adeguatamente la situazione che si sta prospettando. Ovvero, stiamo parlando di un tipo particolare di ansia da prestazione.

 

Da ciò deriva che l’ansia da esami universitari non può nascere, se non siamo noi stessi a metterci sotto pressione. Iniziamo a vedere la prova come un evento gigantesco, epocale, che non saremo mai in grado di gestire correttamente. I fantasmi di eventuali fallimenti passati ci tormentano. Se la nostra preparazione ha qualche lacuna, l’esame rischia di diventare un piccolo patibolo. Un eventuale nuovo insuccesso ci procurerà una vergogna intollerabile, anzi c’è di più: a diventare intollerabile diventa il momento stesso dell’esame. E qui finalmente sta il segreto: ancora più che il fallimento in sé, è intollerabile essere giudicati. Sarò un bravo studente? Cosa penseranno di me amici, genitori, partner se il mio percorso subisse una battuta d’arresto? Lo spettro del giudizio finisce per invadere la totalità della persona. 

La chiave per uscirne? Rendersi conto che un esame non giudica una persona intera, ma semplicemente la sua preparazione in rapporto a un determinato programma di esame. Tutto qui. Qualsiasi tentativo da parte dell’esaminatore di valutare noi nella nostra interezza e non semplicemente le nostre conoscenze sulla sua materia, merita di essere respinto e bloccato sul nascere. Si tratta di un vero e proprio diritto dell’esaminando.

Riconoscere i Sintomi dell’ansia da esame

Sentirsi nervosi prima dell’esame rientra nell’esperienza comune. Ci sono però alcuni campanelli di allarme che possono avvertirci che stiamo scivolando nell’ansia vera e propria, cioè in una sindrome patologica che coinvolge sia la sfera psichica sia quella più propriamente fisica.

 

Su quest’ultimo versante, i sintomi più frequenti sono emicrania [5], sudorazione abnorme e secchezza delle fauci, palpitazioni e irregolarità nella respirazione e dolori addominali [6] che possono accompagnarsi a diarrea o a stipsi e inappetenza. Diventano frequenti disturbi del sonno come difficoltà ad addormentarsi e risvegli notturni.

 

Più complesso individuare sul piano psicologico segnali d’allarme che possano valere per tutti. Ognuno di noi tenderà a vivere l’ansia in modo diverso. Ricorrono però molto spesso una condizione di irritabilità ingiustificata, una diminuzione della propria autostima (“non riesco a studiare, non ce la farò mai!”) fino a vere crisi di pianto. Si viene tentati dal pensiero di sottrarsi alla prova, pur di smettere di avvertire un disagio così intenso.

 

Tutto ciò porta a comportamenti controproducenti, che paradossalmente ci impediscono di sfruttare efficacemente il tempo a disposizione. Proviamo disagio nello studio, abbiamo la sensazione di non ricordare nulla, e questo stato di negatività ci porta a rimandare costantemente il momento di impegnarci sui libri. Coltiviamo l’illusione che basterà studiare intensamente una settimana prima dell’esame, magari stando alzati di notte. Ma man mano che la data della prova l’ansia da esame orale aumenta, ostacolando la concentrazione e gettandoci in un circolo vizioso: meno riusciamo a studiare, più cresce il terrore. Decidiamo infine di rimandare l’esame universitario e persino la laurea, fra sensi di colpa che inficiano ulteriormente la nostra autostima.

Gestire l’ansia da esame universitario

Come superare l’ansia da esame con rimedi efficaci? Invertire il circolo vizioso è possibile: meglio ci si prepara, più autostima e tranquillità aumentano, disinnescando il rischio di una sindrome ansiosa.

 

La prima strategia è quindi quella di rendere il più regolare e metodico possibile il proprio metodo di studio. Occorre impegnarsi a evitare il più possibile periodi di procrastinazione inoperosa seguiti di improvvise maratone di studio. Meglio fissare un calendario di tappe graduali, da raggiungere facilmente senza mettersi sotto pressione.

 

Si può trarre beneficio anche dal pianificare ogni giornata con una routine oraria, da rispettare il più possibile. Molte persone trovano rassicurante affidarsi a una tabella prestabilita, che preveda obiettivi ma anche ricompense e autogratificazione. Nel caso degli studenti universitari, non avere orari può dare un senso di euforia, che però rischia di tradursi col tempo in ansia e depressione.

 

Conseguire un metodo nello studio e nella gestione del tempo può aiutare, ma potrebbe non bastare. Vediamo allora qualche rimedio pratico da utilizzare per non avere ansia prima dell’esame.

Come stare tranquilli prima di un esame: Rimedi Pratici e Rilassamento

Le discipline che insegnano a concentrarsi escludendo l’ansia sono moltissime, e non possono essere enumerate tutte. Si può partire dalla meditazione (anche nella moderna declinazione della mindfullness) per continuare con yoga o arti marziali basate sull’ascolto del sé come il Tai Chi. In generale, in base alle inclinazioni di ciascuno, può essere utile una qualsiasi attività sportiva che ci permetta di focalizzare la totalità di mente e corpo su un obiettivo specifico [7].

Pianificare lo studio vuol dire anche programmare i momenti di svago, che non devono essere trascurati. L’esame non deve diventare una prova a cui giungere stremati, ma un appuntamento a cui arrivare con equilibrio e con la giusta riserva di energia e buon umore. Anche nei giorni prima dell’esame sarà possibile riservare il giusto tempo per le attività sportive o per i nostri hobby, senza trascurare le ore di sonno. Se abbiamo pianificato correttamente lo studio, i momenti di svago non devono farci sentire in colpa. Occorre disinnescare la visione perversa per cui l’esame premierà solo la nostra capacità di sacrificio e abnegazione. Ricordiamo: è solo la nostra conoscenza del programma d’esame che verrà giudicata, non la nostra persona.

 

Anche l’alimentazione va curata al meglio. Abusare di caffeina e zuccheri [8] può essere controproducente, se vogliamo evitare di favorire gli stati ansiosi. No ai pasti veloci e troppo grassi: il panino consumato di fretta diventa un nemico della concentrazione, appesantendo il nostro sistema digestivo.

 

Assumere integratori a base di fermenti lattici può essere molto utile, non solo per prevenire diarrea o stipsi, conseguenze come è noto dell’ansia prolungata. Condizioni di stress elevato possono rendere meno efficiente il nostro sistema immunitario [9], che invece trova nell’equilibrio intestinale un formidabile alleato.

Ma c’è di più. Come è noto, l’intestino viene chiamato il nostro “secondo cervello”, perché in esso sono presenti milioni di cellule nervose. E dovendo affrontare una prova di studio, non è meglio disporre di due cervelli, invece di uno solo? Naturalmente si tratta di un paradosso… ma fino a un certo punto. Recenti studi hanno indicato che l’assunzione di integratori a base di probiotici possa avere una funzione positiva nei confronti della regolazione dello stress [10] e persino migliorare le funzioni cognitive e la memoria episodica verbale, ovvero la capacità di richiamare verbalmente quanto memorizzato (Elementi che non ci stupiscono che se pensiamo a quanto sia profondo il cosiddetto asse di trasmissione fra mente, stomaco e intestino, al punto che i medesimi neurotrasmettitori che influenzano l’intestino agiscono sul nostro cervello [11].

Trasformare l’Ansia in Motivazione

Si dice che lo stress sia come il sale: se manca del tutto rende la vita scialba. Fuori di metafora, sta a noi trovare la giusta dose, anche quando parliamo di come tranquillizzarsi prima dell’esame. La corretta componente di tensione può motivarci a superare brillantemente l’ostacolo. L’equilibrio perfetto (proprio come accade per la microflora intestinale) varia da persona a persona, in base anche al proprio vissuto. Quando sentiamo che l’ansia diventa controproducente, non dobbiamo esitare a ricorrere a tutti i metodi che abbiamo appreso per ottenere un benessere fisico e psicologico. Non è giusto chiedere a noi stessi di rinunciare alla nostra salute, per quanto sia importante l’obiettivo da raggiungere. A nostra discrezione, conserviamo pure un briciolo d’ansia da trasformare in motivazione. L’importante è evitare pensieri negativi: visualizziamo mentalmente non sciagure e sconfitte, ma l’esito ottimale dell’esame che stiamo per affrontare. E facciamo di tutto per cogliere il risultato vincente.

[1] Cross-national comparisons of the prevalences and correlates of mental disorders. WHO International Consortium in Psychiatric Epidemiology. Bull World Health Organ. 2000;78(4):413-26. PMID: 10885160; PMCID: PMC2560724.

[2] Konturek PC, Brzozowski T, Konturek SJ. Stress and the gut: pathophysiology, clinical consequences, diagnostic approach and treatment options. J Physiol Pharmacol. 2011 Dec;62(6):591-9. PMID: 22314561.

[3] Wang HX, Wang YP. Gut Microbiota-brain Axis. Chin Med J (Engl). 2016 Oct 5;129(19):2373-80. doi: 10.4103/0366-6999.190667. PMID: 27647198; PMCID: PMC5040025.

[4] Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-5. American Psychiatric Association; Washington, DC: 2013. doi: https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425596 

[5] Peres MFP, Mercante JPP, Tobo PR, Kamei H, Bigal ME. Anxiety and depression symptoms and migraine: a symptom-based approach research. J Headache Pain. 2017 Dec;18(1):37. doi: 10.1186/s10194-017-0742-1. Epub 2017 Mar 21. PMID: 28324317; PMCID: PMC5360747.

[6] Tyrer P, Baldwin D. Generalised anxiety disorder. Lancet. 2006 Dec 16;368(9553):2156-66. doi: 10.1016/S0140-6736(06)69865-6. PMID: 17174708.

[7]  Stonerock GL, Hoffman BM, Smith PJ, Blumenthal JA. Exercise as Treatment for Anxiety: Systematic Review and Analysis. Ann Behav Med. 2015 Aug;49(4):542-56. doi: 10.1007/s12160-014-9685-9. PMID: 25697132; PMCID: PMC4498975.

[8] Kose J, Cheung A, Fezeu LK, Péneau S, Debras C, Touvier M, Hercberg S, Galan P, Andreeva VA. A Comparison of Sugar Intake between Individuals with High and Low Trait Anxiety: Results from the NutriNet-Santé Study. Nutrients. 2021 Apr 30;13(5):1526. doi: 10.3390/nu13051526. PMID: 33946586; PMCID: PMC8147234.

[9] Liu X, Cao S, Zhang X. Modulation of Gut Microbiota-Brain Axis by Probiotics, Prebiotics, and Diet. J Agric Food Chem. 2015 Sep 16;63(36):7885-95. doi: 10.1021/acs.jafc.5b02404. Epub 2015 Sep 1. PMID: 26306709.

[10] Zhang N, Zhang Y, Li M, Wang W, Liu Z, Xi C, Huang X, Liu J, Huang J, Tian D, Mu J, Liao X, Zhai S. Efficacy of probiotics on stress in healthy volunteers: A systematic review and meta-analysis based on randomized controlled trials. Brain Behav. 2020 Sep;10(9):e01699. doi: 10.1002/brb3.1699. Epub 2020 Jul 14. PMID: 32662591; PMCID: PMC7507034.

[11] Schneider E, Doll JPK, Schweinfurth N, et al. Effect of short-term, high-dose probiotic supplementation on cognition, related brain functions and BDNF in patients with depression: a secondary analysis of a randomized controlled trial. J Psychiatry Neurosci. 2023;48(1):E23-E33. DOI: https://doi.org/10.1503/jpn.220117