Alito cattivo in gravidanza, quali cause e come rimediare?
Alito cattivo in gravidanza, a cosa è dovuto? Un periodo delicato ed emozionante, quale quello della gravidanza, è spesso disturbato da alcuni fastidi. Vediamo come contrastare l’alitosi in dolce attesa.
Capitoli in questo articolo:

Quali sono le cause del fiato pesante durante la gravidanza?
L’alito cattivo in gravidanza può insorgere per svariate ragioni. Ecco le principali:
- Difficoltà digestive e alterazioni del pH gastrico. Crescendo, il feto aumenta di volume, comprimendo lo stomaco e rallentando le fisiologiche funzioni digestive. La putrefazione del cibo all’interno dello stomaco o dell’intestino può produrre gas o composti volatili dall’odore pesante, che possono essere eliminati attraverso i polmoni con la respirazione.
- Cambiamenti dell’assetto ormonale. Questa condizione predispone le mucose gengivali a una più facile infiammazione e dunque a una maggiore suscettibilità ai batteri. Instaurandosi nelle tasche gengivali, i batteri proliferano liberando composti volatili dall’odore pesante.
- Disbiosi intestinale. Si tratta di un disequilibrio della microflora batterica intestinale. Ciò può comportare irregolarità intestinali, come ad esempio stipsi o diarrea. In questo caso viene a mancare il completamento dell’attività digestiva svolta dalla flora batterica intestinale. Infatti, gli alimenti non adeguatamente scissi nei loro nutrienti di base sono più facilmente soggetti a fermentazioni o putrefazioni, favorendo l’aumento di gas e tossine dal cattivo odore.
Come possiamo contrastare i problemi di alitosi in gravidanza?
Per contrastare l’alito cattivo in gravidanza sarà importante stimolare le fisiologiche funzioni gastriche e intestinali. Ecco alcuni accorgimenti da seguire quotidianamente.
- Evitare di mangiare cibi che favoriscono la formazione di aria e rallentano la digestione. No dunque a cibi grassi, fritti, dolci elaborati, bibite gassate e alcolici. Sì a carne bianca e pesce magro, pasta e riso in bianco, prediligendo cotture al vapore, al forno, alla piastra con un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo e Parmigiano Reggiano;
- Introdurre fibre nella dieta, secondo la nostra personale tollerabilità, senza eccedere per non provocare diarrea;
- Mangiare poco e spesso. Consumiamo piccoli pasti, masticando lentamente, per favorire la digestione;
- Bere acqua. Un apporto idrico di almeno 1,5 litri al giorno contribuirà all’espulsione di feci morbide, contrastandone il ristagno nell’intestino;
- Assumere fermenti lattici. Ciò contribuirà a promuovere equilibrio e benessere intestinale. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la fisiologica microflora intestinale, rafforzandone la naturale barriera contro l’azione aggressiva dei patogeni;
- Svolgere una regolare attività fisica. Una moderata e regolare attività fisica favorirà la digestione e promuoverà il transito intestinale. Preferire la ginnastica dolce o una semplice passeggiata quotidiana di 30 minuti.
Queste indicazioni non intendono sostituire il rapporto medico-paziente. Se desideriamo ricevere consigli mirati, rivolgiamoci al nostro ginecologo o al nostro medico di fiducia.