Menopausa e Osteoporosi: come difendere la salute delle ossa

A volte si tende a dimenticarlo, ma le nostre ossa sono un tessuto vivo, che si trasforma con il tempo e la cui salute dipende dall’armonia dell’intero organismo.

 

Naturalmente, nei primi anni di età le ossa crescono e si allungano. Meno scontato è il fatto che fino ai 35 anni il nostro scheletro continua a rafforzarsi e ad aumentare di massa. Poi, fra i 35 e i 40 anni di età la quantità di calcio presente in esso comincia a diminuire. La maglia a nido d’ape che costituisce il tessuto osseo si allarga, e le ossa diventano più cave e quindi più fragili.

Se tale processo accelera troppo in fretta, andiamo incontro a una condizione patologica detta osteoporosi, che consiste appunto nell’eccessiva porosità delle ossa.

Chi ne è soggetto rischia maggiormente di subire delle fratture. Nelle persone più anziane è tipica la frattura del femore, ma ricorrono anche fratture a carico del polso e delle vertebre.

 

Le donne, che possiedono una massa ossea più bassa rispetto agli uomini, sono più soggette a soffrire di osteoporosi. È un rischio che aumenta sensibilmente durante la menopausa, fase di trasformazione che coinvolge non solo il ciclo mestruale, ma l’intero organismo. Vediamo insieme quali sono le cause dell’osteoporosi post-menopausa, e come si può prevenirla e combatterla anche con rimedi naturali.

 

Capitoli in questo articolo:

 

Donna in menopausa con torcicollo

Il Ruolo degli Estrogeni e del microbiota intestinale nella Salute delle Ossa

Lo scheletro è una struttura più dinamica di quanto si pensi. In un adulto, ogni anno fra il 5 e il 10% del tessuto osseo viene ricambiato [1]. Si tratta di un processo detto rimodellamento osseo, che consiste in realtà di due fasi complementari: il riassorbimento e la neoformazione. Le ossa piano piano si distruggono, e al tempo stesso vengono ricreate. Il processo rimane in equilibrio fino a circa 35 anni di età, quando il riassorbimento comincia lentamente a prevalere sulla formazione di nuovo materiale osseo.

 

Il rimodellamento osseo è un processo molto complesso, controllato in primo luogo da due differenti tipi di cellule ossee: gli osteoclasti, specializzati nella funzione del riassorbimento, e gli osteoblasti, deputati alla ricostruzione di nuovo tessuto. Ma il processo coinvolge anche il sistema immunitario, quello nervoso e, non ultimo, quello ormonale. Ecco perché la menopausa può intervenire pesantemente sulla salute delle ossa.

 

Durante la menopausa, infatti, si assiste a un sensibile calo della produzione di ormoni, fra cui gli estrogeni. Questi rivestono un ruolo importante per la salute dello scheletro, innanzitutto supportando direttamente la crescita del tessuto osseo. La mancanza di estrogeni in menopausa sbilancia ulteriormente il processo del rimodellamento osseo, favorendo l’azione degli osteoclasti “distruttivi”.

 

In più gli estrogeni contribuiscono al riassorbimento del calcio a livello dei reni e favoriscono la conversione della vitamina D, che a sua volta aiuta l’assorbimento di calcio nell’intestino. Con meno estrogeni, diminuisce anche la quantità di calcio a disposizione delle ossa. Risultato: dopo la menopausa, la massa complessiva delle ossa può calare anche del 3% ogni anno. Un fenomeno che coinvolge soprattutto la parte interna dello scheletro.

 

Il ruolo dell’intestino non si limita all’assorbimento del calcio. Recenti studi hanno evidenziato il coinvolgimento del microbiota intestinale nel processo di rimodellamento, suggerendo che assumere probiotici e fermenti lattici potrebbe risultare benefico per il metabolismo delle ossa [2]. Gli esiti delle ricerche portano a pensare che i probiotici inibiscano l’attività “distruttiva” degli osteoclasti, senza ostacolare la formazione di nuovo tessuto osseo a opera degli osteoblasti. Sui meccanismi concreti di questa influenza positiva del microbiota sulla salute ossea gli studi stanno proseguendo.

Riconoscere l’Osteoporosi: Sintomi e Segnali d’Allarme in Menopausa

L’osteoporosi agisce in maniera invisibile, anno dopo anno. A volte le donne in post-menopausa affette da osteoporosi ne sono inconsapevoli, fino a che un medico non prescrive esami specialistici mirati. Oppure, nei casi più gravi, fino a che non si verifica una frattura.

 

Vi sono tuttavia alcuni segnali di allarme a cui fare attenzione. La variazione dell’altezza è uno di questi: con l’osteoporosi in menopausa la colonna vertebrale tende a comprimersi, e la schiena si curva. L’abbassamento dell’altezza è una spia che non deve essere trascurata: quando si verifica, il calo della densità delle ossa può avere già raggiunto valori significativi e il rischio di fratture può aumentare del 50% [3].

 

Anche il dolore alle ossa, associato a indolenzimento muscolare, può essere fra i sintomi dell’osteoporosi in menopausa. 

Da segnalare poi che, in base a recenti studi, le donne eccessivamente magre andrebbero incontro più facilmente a una diminuzione anche della massa ossea, con conseguente rischio di osteoporosi. [4]

Prevenire l’osteoporosi in menopausa: rimedi naturali e abitudini vincenti

L’osteoporosi in menopausa non è un destino ineluttabile: si può prevenire con rimedi naturali e una maggiore attenzione al nostro stile di vita. A cominciare da un’attività fisica costante e regolare, anche leggera.

 

Si pensa che lo sport alleni i muscoli: giusto, ma la buona notizia è che allena anche lo scheletro. Camminare tutti i giorni riduce il pericolo di fratture [5]. Correre o praticare sport può combattere il calo di massa ossea, aumentando la densità del tessuto osseo dell’1-2,9% [6].

 

La scelta dell’attività da svolgere è da valutare in base all’età e al profilo individuale di ogni donna. Dopo i 50 anni, sono tendenzialmente da preferire attività leggere, con basso impatto sull’apparato muscoloscheletrico, come la ginnastica dolce, il pilates, il Nordic Walking o lo yoga, che permette anche di allenare i muscoli paravertebrali, la postura e l’equilibrio. In questo ambito, vanno comprese anche le arti marziali “dolci” come il Tai Chi.

 

Fra le buone abitudini per prevenire l’osteoporosi in menopausa vi è l’eliminazione del fumo e un’attenzione a evitare l’uso prolungato di alcune classi di farmaci, come i corticosteroidi. Naturalmente, è essenziale il giudizio di un medico, in grado di valutare il profilo individuale della donna in cura.

 

Infine un metodo naturale molto semplice, ma che non va sottovalutato: l’esposizione al sole, entro i giusti termini, induce l’assorbimento di vitamina D e quindi di calcio da parte del nostro organismo.

Nutrire le ossa: calcio e vitamina D in una dieta equilibrata

Un’alimentazione corretta è un presupposto irrinunciabile nella prevenzione dell’osteoporosi in menopausa. 

Anche sotto questo punto di vista, sono assolutamente da evitare gli eccessi di alcool, caffeina e sodio. All’interno di un piano nutrizionale equilibrato, non può mancare l’apporto di calcio, da assumere attraverso latticini come formaggi stagionati e yogurt, e naturalmente di vitamina D: ne sono ricchi per esempio il tuorlo d’uovo, i funghi e pesci come il salmone e lo sgombro. Da non trascurare le proteine, sia vegetali che animali, che, se assunte in quantità adeguate (0,8 g/kg al giorno[7]) ci aiutano a prevenire il calo della massa muscolare ed ossea.

 

Può essere utile ricorrere a integratori pensati per chi ha superato i 50 anni, come Yovis Rigenera, che ci aiuta a conservare l’equilibrio del microbiota e in più ci offre un significativo apporto di calcio. In generale, la prevenzione dell’osteoporosi in menopausa può avvalersi di integratori specifici da individuare con il proprio medico o il proprio nutrizionista, attraverso la definizione di un piano individuale.

I farmaci per il trattamento dell’osteoporosi in menopausa

Un approccio specifico individualizzato è necessario anche per stabilire, sotto guida medica, un’eventuale terapia farmacologica, qualora necessaria. 

 

Fra le armi per combattere l’osteoporosi post-menopausa vi sono farmaci a base di estrogeni, per ribilanciare il calo ormonale. Altre molecole, come il raloxifene e il bazedoxifene, fungono da “sostituti” degli estrogeni (ovvero sono detti agonisti del recettore estrogenico). Per chi ha già subito una frattura, può essere indicato assumere bifosfonati, come l’acido ibandronico oppure l’alendronato. Il medico curante opterà, in base all’età e alle patologie pregresse di ciascuna paziente, per la terapia più indicata.

Salvaguardare le Ossa. Una diagnosi precoce per una prevenzione attiva

L’osteoporosi è un nemico silenzioso, che agisce anche in assenza di sintomi. Già dopo i 30 anni è utile monitorare costantemente il livello di vitamina D. Se il medico lo ritiene opportuno, è possibile poi effettuare un esame indolore al fine di determinare la densità minerale ossea (BDM). Si tratta della mineralometria ossea computerizzata, brevemente detta MOC, grazie alla quale è possibile diagnosticare precocemente l’insorgere dell’osteoporosi da menopausa. Tale esame può determinare ii livello di alcuni minerali nelle ossa, e in particolare del calcio.

 

La MOC può diventare, sempre a giudizio del medico, un esame ricorrente in un’ottica di prevenzione, in particolare dopo i 65 anni. Ma può essere indicata anche individuare un’insorgente osteoporosi da menopausa precoce

 

È detta precoce la menopausa che occorre fra i 40 e i 45 anni di età: tale condizione riguarda circa il 10% delle donne. In questo caso la MOC è utilissima per determinare il livello di densità ossea e verificare il rischio di osteoporosi, che aumenta proporzionalmente in base agli anni intercorsi dalla scomparsa del ciclo mestruale. Precocità infatti, in questo caso, vuole dire maggiore rischio di andare col tempo incontro a fratture.

Agire Ora per le Ossa di Domani

Possiamo fare molto per la salute delle nostre ossa, sia attraverso metodi naturali, sia con l’assunzione di buone abitudini, sia con terapie da stabilire sotto la guida del nostro medico. Un’attenzione speciale che passa anche per l’equilibrio del microbiota intestinale. Un motivo in più per ribadire che prenderci cura del nostro intestino significa prenderci cura di noi stessi a 360 gradi.

[1] Parfitt AM. Misconceptions (2): turnover is always higher in cancellous than in cortical bone. Bone. 2002 Jun;30(6):807-9. doi: 10.1016/s8756-3282(02)00735-4. PMID: 12052445.

 

[2] Collins FL, Rios-Arce ND, Schepper JD, Parameswaran N, McCabe LR. The Potential of Probiotics as a Therapy for Osteoporosis. Microbiol Spectr. 2017 Aug;5(4):10.1128/microbiolspec.BAD-0015-2016. doi: 10.1128/microbiolspec.BAD-0015-2016. PMID: 28840819; PMCID: PMC5710820.

 

[3] Pluskiewicz W, Adamczyk P, Drozdzowska B. The significance of height loss in postmenopausal women. The results from GO Study. Int J Clin Pract. 2021 May;75(5):e14009. doi: 10.1111/ijcp.14009. Epub 2021 Jan 21. PMID: 33411978.

 

[4] Takata S, Yasui N. Effects of constitution, atraumatic vertebral fracture and aging on bone mineral density and soft tissue composition in women. J Med Invest. 2002 Feb;49(1-2):18-24. PMID: 11901755.

 

[5] NIH Consensus Development Panel on Osteoporosis Prevention, Diagnosis, and Therapy. Osteoporosis prevention, diagnosis, and therapy. JAMA. 2001 Feb 14;285(6):785-95. doi: 10.1001/jama.285.6.785. PMID: 11176917.

 

[6] Hatori M, Hasegawa A, Adachi H, Shinozaki A, Hayashi R, Okano H, Mizunuma H, Murata K. The effects of walking at the anaerobic threshold level on vertebral bone loss in postmenopausal women. Calcif Tissue Int. 1993 Jun;52(6):411-4. doi: 10.1007/BF00571327. PMID: 8369985.

 

[7] Nishimura Y, Højfeldt G, Breen L, Tetens I, Holm L. Dietary protein requirements and recommendations for healthy older adults: a critical narrative review of the scientific evidence. Nutrition Research Reviews. 2023;36(1):69-85. doi:10.1017/S0954422421000329