Alito cattivo, cosa mangiare? Cause del problema e rimedi utili a tavola

Problemi di alitosi? L’alito sgradevole può essere davvero imbarazzante, specie se ci troviamo insieme ad altre persone. Se abbiamo problemi di alito cattivo, cosa mangiare per migliorare questa condizione? Vediamo cause del disturbo e rimedi in ambito alimentare.

Ragazza con mani sulla bocca

Quali sono le cause dell’alito cattivo?

Le cause dell’alito cattivo sono le stesse nell’uomo e nella donna, e possono interessare persone di tutte le età. Il nostro fiato pesante può essere riconducibile a varie condizioni:

  • Scarsa igiene orale. I batteri presenti in bocca (circa 500 specie diverse [1]) attaccano i residui di cibo, metabolizzandoli e sprigionando composti volatili solforosi, responsabili del cattivo odore (alitosi orale).
  • Abitudini alimentari scorrette. Saltare i pasti promuove l’accumulo di cellule morte e maleodoranti, solitamente rimosse con la masticazione. È inoltre possibile che l’organismo vada in chetosi: in assenza di carboidrati, utilizzerà come fonte di energia il grasso producendo chetoni, espulsi in gran parte per via orale. L’effetto sarà un alito dall’odore pungente, simile all’acetone. In una dieta chetogenica, a ridottissimo consumo di carboidrati, l’effetto è voluto, per conseguire una rapida perdita di peso e una disintossicazione del fegato. Se però il risultato non è frutto di un regime alimentare controllato e adeguatamente monitorato da un professionista sanitario, potrebbero facilmente insorgere problemi, tra cui crampi e spasmi muscolari, disidratazione e problemi renali. [2].
  • Consumo di alcuni cibi e bevande che promuovono la proliferazione e l’azione dei batteri responsabili dell’alitosi, come ad esempio cipolla, aglio, zucchero, caffè, alcool [3].
  • Difficoltà digestive o irregolarità intestinali. La putrefazione del cibo all’interno dello stomaco o dell’intestino può infatti produrre gas o composti volatili. Se il nostro organismo non riesce velocemente a rendere inattive queste sostanze, esse vengono eliminate attraverso i polmoni con la respirazione (alitosi da stomaco e intestino fuori controllo).
  • Residui di cibo possono accumularsi anche nelle nostre tonsille. I tonsilloliti o calcoli tonsillari sono un accumulo di batteri e particelle di cibo che si possono annidare nelle tasche tonsillari, piccole cavità normalmente presenti sulla superficie delle nostre tonsille.
  • Alcuni medicinali e trattamenti possono essere responsabili dell’insorgere del disturbo, poiché possono cambiare la composizione dei batteri presenti nella bocca.

Alito cattivo e intestino alterato: quale correlazione?

Spesso l’alito maleodorante è riconducibile a un’alterazione dell’ambiente microbico gastrico o intestinale, con una tendenza alla proliferazione batterica.

 Quando la funzionalità gastrica e intestinale è rallentata (stipsi, transito ridotto e altre problematiche), i residui di cibo non possono essere eliminati rapidamente.

Di conseguenza, la mancata demolizione degli alimenti e il loro ristagno a livello intestinale possono rilasciare composti volatili e maleodoranti, eliminati dai polmoni con la respirazione.

 A peggiorare eventuali situazioni problematiche a livello intestinale, il reflusso gastrico è un ulteriore fattore di disagio. Quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago, provocano infatti la risalita di rigurgiti acidi e maleodoranti alla bocca. Parliamo in questo caso di alitosi da reflusso.

 Prima di vedere nel dettaglio quali scelte alimentari fare per combattere il disturbo, ecco alcuni consigli di carattere generale:

  • Curare l’igiene orale seguendo una corretta prevenzione, prenotando visite periodiche dal dentista e dall’igienista dentale, e rispettando la regolare pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale.
  •  Non saltare i pasti. Non saltare i pasti. Lunghi periodi di digiuno contribuiscono a favorire l’accumulo di cellule morte nella bocca, con la formazione di una sottile patina maleodorante. A questo va aggiunto che i batteri e i residui di cibo si annidano nelle tasche tonsillari (piccole cavità normalmente presenti sulla superficie delle nostre tonsille). La masticazione frequente, invece, promuove l’eliminazione di tali cellule e residui, riducendo il rischio di alitosi.
  • Evitare alimenti ricchi di principi attivi solforati (cipolla, l’aglio, la verza, i cavolini di Bruxelles).
  • Mangiare a orari regolari: non cenare troppo tardi e non consumare una cena troppo abbondante per non rallentare la digestione.
  • Non fumare. Il fumo provoca una diminuzione della fluidità salivare. Inoltre, residui del fumo di tabacco aderiscono ai denti e alle mucose della bocca, promuovendo la crescita dei batteri responsabili dell’alitosi.
  • Assumere fermenti lattici. Per ripristinare la regolarità della microflora intestinale è utile assumere fermenti lattici. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la microflora intestinale alterata e rafforzare la barriera intestinale. Recenti studi dimostrano anche l’efficacia di ceppi specifici di probiotici, assunti in quantità adeguate, nell’alleviare i sintomi dell’alitosi [4]- [5]. Ricordiamo che sulla mucosa intestinale coesistono grandi moltitudini di differenti specie batteriche, in perfetta interazione con il nostro organismo. Assumere prodotti che contengono fermenti lattici in quantità e specie diverse è perciò molto importante. Infatti, maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino con le specie esistenti.

Problemi di alito cattivo, cosa mangiare e quali alimenti evitare?

Abbiamo l’alito cattivocosa mangiare? Vediamo prima quali alimenti escludere. Per contrastare i nostri problemi di alitosi, sarebbe meglio evitare questi cibi e bevande:

  • Superalcolici e alcolici perché le sostanze che contengono vengono esalate attraverso il respiro.  L’alcol inoltre provoca secchezza della mucosa orale, con una sensibile riduzione della saliva, importante barriera contro i microrganismi responsabili dell’alitosi.
  • Alcune spezie piccanti, per le medesime ragioni.
  • Zucchero, poiché in grado di fungere da stimolo alla proliferazione batterica.
  • Dolci elaborati quali torte, pasticcini cremosi, croccanti, per la ragione di cui sopra.
  • Caramelle zuccherate e cioccolatini, specie quelli consumati come snack, perché allungano il tempo di permanenza degli zuccheri in bocca e sono di rado seguiti da un’adeguata igiene orale.
  • Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, succhi di frutta, poiché contengono naturalmente zucchero che può fermentare a livello intestinale e liberare composti volatili maleodoranti.
  • Condimenti grassi come burro, lardo, margarine e altri alimenti grassi che possono allungare i tempi di digestione e dare luogo a putrefazione del cibo nell’intestino.

Per contribuire a un alito più fresco, ecco cosa scegliere:

  • Insalatacarote crudemele sedano aiutano a rinfrescare l’alito, eliminando dalla bocca ciò che causa il cattivo odore.
  • Ciliegie. Le antocianine che contengono contribuiscono a eliminare il gas liberato dalle sostanze in decomposizione.
  • Acqua naturale. Aiuta a mantenere la bocca umida. L’acqua e la saliva contribuiscono a ripulire il cavo orale e i denti, facilitando la rimozione e l’allontanamento dei batteri.
  • Tè verde. I polifenoli contenuti in questa bevanda aiutano a contrastare i batteri che causano il cattivo odore del fiato.
  • Menta piperita. Un rimedio naturale contro l’alito pesante è il decotto di menta piperita. Mescoliamo un cucchiaio di menta piperita tritata in una tazza d’acqua, versiamo in un pentolino, portiamo a bollore il decotto e cuociamo per una decina di minuti. Possiamo consumare questa bevanda dopo cena: favorirà la digestione e rinfrescherà l’alito.

Aggiornato il 18 ottobre 2024

[1] Miyazaki H, Sakao S, Katoh Y, Takehara T. Correlation between volatile sulphur compounds and certain oral health measurements in the general population. Journal of periodontology. 1995;66:679–84. doi: 10.1902/jop.1995.66.8.679

[2]Harvey CJDC, Schofield GM, Zinn C, Thornley S. Effects of differing levels of carbohydrate restriction on mood achievement of nutritional ketosis, and symptoms of carbohydrate withdrawal in healthy adults: A randomized clinical trial. Nutrition. 2019;67-68S:100005. doi: 10.1016/j.nutx.2019.100005. Epub 2019 Nov 23. PMID: 34332710.

[3] Lee PP, Mak WY, Newsome P. The aetiology and treatment of oral halitosis: an update. Hong Kong Med J. 2004 Dec;10(6):414-8. PMID: 15591601

[4] Huang N, Li J, Qiao X, Wu Y, Liu Y, Wu C, Li L. Efficacy of probiotics in the management of halitosis: a systematic review and meta-analysis. BMJ Open. 2022 Dec 20;12(12):e060753. doi: 10.1136/bmjopen-2022-060753. PMID: 36600415; PMCID: PMC9809225.

[5] Huang N, Li J, Qiao X, Wu Y, Liu Y, Wu C, Li L. Efficacy of probiotics in the management of halitosis: a systematic review and meta-analysis. BMJ Open. 2022 Dec 20;12(12):e060753. doi: 10.1136/bmjopen-2022-060753. PMID: 36600415; PMCID: PMC9809225.