Diarrea dopo aver mangiato, perché? Ecco i nemici del colon irritabile
Soffriamo di attacchi di diarrea dopo aver mangiato? Potrebbe trattarsi di colon irritabile. Ecco alcuni consigli alimentari per contrastare questo sgradevole disturbo.
Capitoli in questo articolo:
Colon irritabile, di cosa si tratta?
Capita spesso, dopo aver finito di mangiare, di avvertire un’improvvisa urgenza di correre in bagno. Quando questo accade di frequente, e magari è accompagnato da gonfiore, dolori o alternanza tra stitichezza e scariche di diarrea, è naturale porsi delle domande.
Una delle cause più comuni di questi sintomi è la sindrome dell’intestino irritabile (o colon irritabile), un disturbo dell’asse intestino-cervello che colpisce circa il 10% della popolazione mondiale [1] e che coinvolge la motilità intestinale. Si tratta di una condizione fastidiosa, ma non pericolosa, che può influenzare la qualità della vita se non gestita correttamente.
La sindrome dell’intestino irritabile si presenta tipicamente con questa sintomatologia:
- Diarrea (più di tre evacuazioni al giorno);
- Stipsi (meno di tre evacuazioni a settimana);
- Alternanza tra stipsi e diarrea;
- Alterata consistenza delle feci;
- Evacuazione difficoltosa (spinta eccessiva, sensazione di urgenza e di evacuazione incompleta);
- Gonfiore addominale;
- Dolore addominale.
Uno dei meccanismi alla base della sintomatologia – in particolare della diarrea post-prandiale – è il cosiddetto riflesso gastrocolico: un normale riflesso dell’organismo che stimola il colon a contrarsi dopo l’assunzione di cibo. In chi soffre di colon irritabile, questo riflesso può essere esagerato [2], portando a evacuazioni urgenti e frequenti, talvolta già pochi minuti dopo il pasto.
Le cause di questo disturbo sono molteplici e, nello stesso individuo, non è riconoscibile un singolo fattore scatenante. Possiamo individuare due aspetti:
- Fattori cognitivi ed emotivi, come ad esempio ansia e stress;
- Fattori biologici, come ad esempio predisposizione individuali, alterazioni della flora batterica intestinale, sensibilità intestinale, percezione soggettiva del dolore.
La moderna letteratura scientifica, distingue la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) in base alle possibili cause: ansia (fino al 75% dei casi), IBS post infiammatoria (dal 10 al 30% dei casi), IBS post infettiva (meno comune) ed ipersensibilità viscerale dovuta ad una errata elaborazione degli stimoli da parte del cervello (10-20% dei casi) [3].
Colon irritabile? Ecco come contrastarne la sintomatologia
Ci sono alcuni accorgimenti che possiamo seguire per far fronte a questa sintomatologia. Ecco un elenco dei possibili rimedi per il colon irritabile:
- Mangiare lentamente: una strategia semplice ma spesso efficace, che agisce su più livelli: meccanico, digestivo, neurologico e psicologico [4];
- Consumare pasti leggeri e frequenti;
- Aumentare o ridurre l’apporto di fibre in base al profilo sintomatologico;
- Ridurre l’apporto di lattosio;
- Limitare l’apporto di cibi grassi;
- Ridurre l’apporto di alimenti che aumentano la produzione di gas intestinali.
Per contribuire a promuovere il benessere intestinale, in associazione a una dieta varia e bilanciata, sarà utile assumere fermenti lattici. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la microflora intestinale alterata. La loro azione contribuirà a rafforzare la barriera intestinale contro l’azione di microrganismi dannosi.
Per ulteriori informazioni e consigli mirati possiamo rivolgerci al nostro medico di base.
Irritabilità del colon e alimentazione: quali alimenti evitare?
I cibi da evitare e quelli da preferire saranno diversi a seconda della nostra personale tollerabilità. Infatti, in base alle manifestazioni intestinali prevalenti, il medico o il nutrizionista saranno in grado di indicarci un regime alimentare mirato al controllo della sintomatologia.
Potremo inoltre chiedere consiglio a un nutrizionista per regolare l’assunzione di liquidi, alimenti e fibre in base al nostro disturbo, imparando a regolarci in autonomia nei momenti di più intensa manifestazione dei sintomi.
È comunque possibile individuare un elenco degli alimenti potenzialmente più a rischio. Chi soffre di colon irritabile, specie se si manifesta con diarrea dopo aver mangiato, dovrebbe fare attenzione a:
- Gelato e latticini in genere: sebbene la correlazione tra lattosio e IBS sia ancora poco indagata, fino al 70% delle persone con IBS riferisce un peggioramento dei sintomi dopo aver mangiato alimenti ricchi di lattosio [5]
- Dolcificanti (sorbitolo, mannitolo, xilitolo e fruttosio);
- Marmellata;
- Frutta (pesche, pere, prugne, uva);
- Verdura (cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli);
- Legumi;
- Spezie piccanti, dadi, alimenti concentrati;
- Caffè e tè;
- Alcolici e bevande gassate;
- Cibi fritti.
FAQ
Le feci nei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile (IBS) possono variare molto, sia nella consistenza che nella frequenza. Alcuni pazienti presentano feci molto molli o liquide, spesso poco formate, altre volte alternate a feci dure o caprine. Questa variabilità è una delle caratteristiche distintive della condizione. Le feci possono anche essere accompagnate da muco, senza presenza di sangue.
La diarrea associata al colon irritabile è spesso post-prandiale, cioè compare subito dopo i pasti, a causa dell’iperattività del riflesso gastrocolico. Si tratta di un meccanismo fisiologico che stimola il colon dopo l’assunzione di cibo, ma che nei pazienti con IBS può risultare iperattivo. La diarrea da IBS è non infiammatoria, ovvero non contiene sangue, febbre o segni di infezione, ed è spesso accompagnata da gonfiore, dolori addominali e sollievo dopo l’evacuazione.
Sì. Consumare i pasti con calma e masticare bene riduce il rischio di aerofagia, migliora la digestione e può diminuire l’intensità del riflesso gastrocolico.
Chi soffre di colon irritabile dovrebbe evitare (o limitare) gli alimenti che possono accentuare i sintomi intestinali, come gonfiore, crampi, diarrea o stitichezza. Tra i principali cibi da evitare:
- zuccheri fermentabili mal assorbiti come fruttosio, lattosio, sorbitolo, mannitolo (es. legumi, mele, pere, cipolle, aglio, latticini, dolcificanti).
- Dolci industriali e zuccheri semplici: possono alterare la flora batterica e aumentare la fermentazione intestinale.
- Fritture e cibi grassi: rallentano la digestione e possono stimolare in modo eccessivo il riflesso gastrocolico.
- Bibite gassate e chewing gum: favoriscono l’aerofagia (ingestione d’aria) e quindi il gonfiore.
- Caffeina e alcol: possono aumentare la motilità intestinale e causare diarrea o irritazione
Aggiornato il 20 ottobre 2025
[1] Huang KY, Wang FY, Lv M, Ma XX, Tang XD, Lv L. Irritable bowel syndrome: epidemiology, overlap disorders, pathophysiology and treatment. World J Gastroenterol. 2023;29:4120–4135. doi: 10.3748/wjg.v29.i26.4120
[2] van der Veek PP, Steenvoorden M, Steens J, van der Schaar PJ, Brussee J, Masclee AA. Recto-colonic reflex is impaired in patients with irritable bowel syndrome. Neurogastroenterol Motil. 2007 Aug;19(8):653-9. doi: 10.1111/j.1365-2982.2007.00921.x. PMID: 17640180.
[3] Holtmann GJ, Ford AC, Talley NJ. Pathophysiology of irritable bowel syndrome. Lancet Gastroenterol Hepatol. 2016 Oct;1(2):133-146. doi: 10.1016/S2468-1253(16)30023-1v. Epub 2016 Sep 8. PMID: 28404070.
[4] Gaylord SA, Palsson OS, Garland EL, Faurot KR, Coble RS, Mann JD, Frey W, Leniek K, Whitehead WE. Mindfulness training reduces the severity of irritable bowel syndrome in women: results of a randomized controlled trial. Am J Gastroenterol. 2011 Sep;106(9):1678-88. doi: 10.1038/ajg.2011.184. Epub 2011 Jun 21. PMID: 21691341; PMCID: PMC6502251.
[5] Yang J, Fox M, Cong Y, Chu H, Zheng X, Long Y, Fried M, Dai N. Lactose intolerance in irritable bowel syndrome patients with diarrhoea: the roles of anxiety, activation of the innate mucosal immune system and visceral sensitivity. Aliment Pharmacol Ther. 2014 Feb;39(3):302-11. doi: 10.1111/apt.12582. Epub 2013 Dec 5. PMID: 24308871.