Stitichezza dopo una influenza intestinale: perché e come rimediare?

Perché può insorgere stitichezza dopo una influenza intestinale? Potrebbe essere la naturale reazione del nostro intestino dopo la diarrea provocata dal virus? Scopriamo le cause e i rimedi per questa situazione.

Dettaglio di un uomo seduto al water con un cellulare in mano

Influenza intestinale, di cosa si tratta?

Prima di vedere i motivi della stitichezza dopo una influenza intestinale, capiamo meglio l’origine di quest’ultimo disturbo. Si tratta di una infiammazione di origine virale, che colpisce lo stomaco e l’intestino tenue causando sintomi gastrointestinali. È una condizione piuttosto sgradevole, seppur di breve durata. Ecco i sintomi principali dell’influenza intestinale:

  • Abbondanti emissioni di feci liquide;
  • Crampi e dolori addominali;
  • Nausea, vomito o entrambi;
  • Dolori muscolari occasionali o mal di testa;
  • Febbre.

I sintomi di un’infezione gastrointestinale possono comparire entro 1-3 giorni dall’infezione.

La diarrea è un sintomo tipico, con scariche che possono essere numerose e abbondanti. Il mal di pancia è in genere di lieve entità e la febbre compare raramente. I sintomi sono correlati a un’alterazione della composizione della flora intestinale, con una prevalenza dei patogeni sui batteri buoni: si parla della cosiddetta “disbiosi intestinale”.

A proposito di flora intestinale: il nostro intestino è abitato da una moltitudine di microrganismi in equilibrio tra loro e con il nostro organismo, in parte batteri buoni e in parte batteri potenzialmente dannosi.

Parliamo del il microbiota intestinale o microflora normale.  La microflora intestinale varia da un individuo all’altro: è possibile affermare che ciascuno di noi possiede una propria “impronta digitale batterica” (fingerprint batterico). La salute intestinale dipende dall’equilibrio fisiologico della microflora, a sua volta fondamentale per il benessere di tutto l’organismo. Quando questo equilibrio si altera, possono insorgere vari disturbi del tratto gastro- intestinale.

Perché può comparire stipsi dopo una influenza intestinale?

Attacchi di diarrea frequenti dovuti al virus causano un rapido svuotamento dell’intestino con l’espulsione di feci, liquidi, elettroliti. Con la risoluzione dei sintomi, è normale che il nostro intestino svuotato sia privo di materiale fecale da espellere. Perché il transito intestinale si regolarizzi e le nostre evacuazioni ricompaiano regolarmente, sarà necessario attendere alcuni giorni.

Non solo. Benché la gastroenterite virale si risolva senza necessità di assumere farmaci, molti di noi si affidano spesso all’utilizzo di antidiarroici: la stipsi post diarrea può essere aggravata dall’effetto del farmaco che rallenta il transito intestinale. Anche l’assunzione di alimenti e bevande ad azione astringente (tè, limone, patate lesse e riso bollito) può influire sulla stitichezza. Non dobbiamo preoccuparci, poiché il nostro intestino necessita di tempo per riassestarsi.

In linea di massima, vi sono alcune rapide pratiche per contrastare la stitichezza:

  • Includere nella dieta alimenti ricchi di fibre, tra cui fagioli, verdure, frutta, cereali integrali e crusca.
  • Mangiare meno alimenti con basse quantità di fibre come alimenti trasformati, latticini e prodotti a base di carne.
  • Bere acqua, per ammorbidire le feci e facilitarne l’espulsione.
  • Fare attività fisica per promuovere il transito intestinale.
  • Non ignorare l’impulso a evacuare.

Andiamo a vedere nel dettaglio come affrontare il problema.

Come contrastare la stitichezza dopo una influenza intestinale?

Prima di affrontare la stipsi, bisogna sempre tener presente che la frequenza normale delle evacuazioni può variare ampiamente: da tre al giorno a tre alla settimana.
Ciascuno di noi deve stabilire cosa sia normale per evitare di utilizzare lassativi che potrebbero creare dipendenza.

Brevi periodi di stipsi sono frequenti anche nelle persone sane e giovani.
Minimi cambiamenti dietetici e dello stile di vita possono aiutare a contrastare la stitichezza senza che vi sia la necessità di ricorrere a farmaci.

In una situazione di disbiosi intestinale è utile assumere fermenti lattici. È una buona pratica per favorire l’equilibrio e il benessere del nostro intestino. I fermenti lattici sono batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di regolarizzare la fisiologica flora batterica intestinale, spesso alterata.

È utile ricordare che sulle pareti intestinali coesistono moltitudini di differenti specie batteriche, in simbiosi con il nostro organismo: assumere prodotti che contengono fermenti lattici in quantità e specie diverse è quindi fondamentale. Infatti, maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino con le specie esistenti.

Vediamo alcuni suggerimenti che possono contribuire a contrastare la stipsi

  • Evitare alimenti ad azione irritante come cibi fritti, insaccati salati, alimenti troppo piccanti, cibi ad azione astringente, per non peggiorare la situazione locale.
  • Assumere maggiori quantità di cibi ad alto contenuto di fibre come cereali integrali, frutta e verdura.
  • Praticare un esercizio fisico moderato, come camminata veloce o ginnastica dolce. Una regolare e moderata attività fisica contribuirà a favorire il transito intestinale e a rendere più agevole l’espulsione delle feci.
  • Bere acqua e liquidi (non zuccherati). Ciò promuoverà l’espulsione di feci morbide e renderà l’evacuazione meno dolorosa.
  • Trovare il tempo di recarsi alla toilette dopo un pasto, cioè quando è più probabile che abbia luogo l’evacuazione, a causa dell’aumento delle contrazioni dell’intestino determinate del riempimento dello stomaco (riflesso gastro-colico).
  • Non ignorare o reprimere lo stimolo a evacuare. Reprimere lo stimolo all’evacuazione può portare a un rallentamento del transito intestinale.