Enterite, cosa mangiare?
Consigli alimentari per il nostro intestino in fiamme

Enterite: cosa mangiare per non aggravare l’infiammazione intestinale? Suggerimenti alimentari per contribuire a lenire e riequilibrare l’intestino.

donna che rifiuta pollo fritto - dieta per enterite

Enterite: di cosa si tratta e quali sono i sintomi?

L’enterite è una generica infiammazione dell’intestino tenue, il primo tratto  dell’intestino compreso tra il piloro (la regione terminale dello stomaco) e l’intestino crasso. In alcuni casi l’infiammazione può coinvolgere anche lo stomaco (gastroenterite) e/o il colon (enterocolite).

L’enterite può avere svariate origini e pertanto, nonostante i sintomi comuni, si distinguono:

  • Enteriti batteriche (da Salmonella, Escherichia coli, Colera, Clostridium difficile e altri batteri)
  • Enteriti virali: la cosiddetta influenza intestinale, molto comune nei bambini ma frequente anche negli adulti; è causata da Rotavirus, Adenovirus, Novo Virus o altri virus
  • Enteriti da Protozoi (giardiasi)
  • Enteriti da Miceti(Candida albicans)
  • Enteriti non infettive (causate dall’assunzione di determinati farmaci, da malattie infiammatorie croniche dell’intestino come il morbo di Crohn, da allergie e intolleranze alimentari o altre patologie non a carico dell’intestino)

I tipici sintomi dell’enterite sono:

In alcuni casi possono comparire anche:

  • Emesi (vomito);
  • Febbre.

Cosa possiamo mangiare e cosa è meglio evitare in caso di enterite?

In caso di enterite, cosa mangiare e come comportarsi per non peggiorare l’infiammazione intestinale?

Anzitutto sarà fondamentale bere, per reintegrare i liquidi persi con le
evacuazioni abbondanti
, almeno 1,5 litri di acqua naturale al giorno, tisane lenitive o camomilla non zuccherati. Soluzioni reidratanti orali (SRO) a base di acqua, zucchero (glucosio) e sali minerali (sodio, potassio, cloro e citrati) o brodi vegetali e di carne possono contribuire a prevenire la disidratazione o trattare la disidratazione lieve. Nei casi più gravi (e quando non si riescono a trattenere i liquidi a causa degli episodi di vomito), la terapia reidratante potrà essere somministrata, sotto controllo medico, per via endovenosa.
Sono invece controindicate le bevande gassate e le bevande per sportivi, perché hanno un anomalo rapporto tra glucosio e sodio [1].

 

È meglio evitare anche:

 

  • Caffè e alcolici. La caffeina ha un effetto lassativo, accelera il transito intestinale e potrebbe perciò peggiorare la diarrea [2]. Gli alcolici, invece, aggravano l’infiammazione, promuovendo l’alterazione della composizione e della funzione del microbiota intestinale [3].
  • Latte e latticini. Soprattutto per chi soffre di intolleranza al lattosio, il consumo di latte e latticini può contribuire ad auementare le scariche diarroiche per una temporanea riduzione della lattasi, un enzima che scinde il lattosio in glucosio e galattosio, rendendolo quindi digeribile. Vale il contrario, invece, per il latte materno. È consigliato, anche in caso di gastroenterite del bambino, continuare l’allattamento al seno, dal momento che il latte materno contiene antibatterici e antivirali che possono proteggere dai virus dannosi [4].
  • Legumi (ceci, lenticchie, fagioli, prodotti della soia) e altri prodotti contenenti oligofruttani (carciofi, asparagi, cavolfiori, broccoli, cavoletti di bruxelles, aglio, cipolla, grano, segale). Normalmente utilissimi per il microbiota intestinale, questi alimenti sono da evitare in caso di enterite, in quanto i fruttani non sono digeriti dall’intestino tenue. Possono pertanto causare fermentazione nel crasso e, oltre a peggiorare l’infiammazione, provocare anche gonfiore intestinale.

 

La dieta amica dell’intestino infiammato dovrà piuttosto essere:

 

  • Costipante, per contribuire a rallentare gli eccessivi movimenti intestinali;
  • Remineralizzante, per reintegrare i sali minerali persi con le scariche di diarrea.

 

Ecco dunque alcuni alimenti adatti allo scopo:

 

  • Pesce bollito, cotto al vapore o al forno;
  • Pollo, tacchino e coniglio ai ferri;
  • Riso e pasta in bianco;
  • Mele e banane;
  • Patate e carote lesse;
  • Parmigiano reggiano 30 mesi, a basso contenuto di lattosio per via della stagionatura;
  • Yogurt bianco, preferibilmente greco

Non meno importante sarà contribuire a promuovere equilibrio e benessere intestinale assumendo probiotici e fermenti lattici, in grado di riequilibrare la microflora intestinale alterata. In associazione a una corretta alimentazione, la loro azione contribuirà a rafforzare la barriera intestinale contro l’azione dei patogeni.

1 LUGLIO 2020 – aggiornato il 20 OTTOBRE 2023

[1] Graves, N.S. Acute gastroenteritis. Prim Care (2013 Sep) 40(3):727-41. DOI: 10.1016/j.pop.2013.05.006.

 

[2] Researchers document impact of coffee on bowels. Digestive Disease Week, 19 May 2019 – ScienceDaily www.sciencedaily.com/releases/2019/05/190519123556.htm (accessed July 21, 2023)

 

[3] Bishehsari, F., Magno, E., Swanson, G., Desai, V., Voigt, R.M., Forsyth, C.B., Keshavarzian, A. Alcohol and Gut-Derived Inflammation. Alcohol Res. 2017;38(2):163-171 PMID: 28988571; PMCID: PMC5513683.

 

[4] Liang, G., Zhao, C., Zhang, H. et al. The stepwise assembly of the neonatal virome is modulated by breastfeeding. Nature (2020) 581, 470–474 DOI: https://doi.org/10.1038/s41586-020-2192-1