
Enterite, cosa mangiare? Consigli alimentari per il nostro intestino in fiamme
Abbiamo problemi di enterite? Cosa mangiare per non aggravare l’infiammazione intestinale? Vediamo insieme alcuni suggerimenti alimentari per contribuire a riequilibrare il nostro intestino.
Enterite: di cosa si tratta e quali sono i sintomi?
L’enterite è una infiammazione dell’intestino tenue, il primo tratto dell’intestino compreso tra il piloro (la regione terminale dello stomaco) e l’intestino crasso. A cosa è riconducibile l’enterite?
- Origini infettive: si manifesta come conseguenza del consumo di alimenti e bevande contaminate da batteri;
- Origini virali: è causata dall’influenza intestinale;
- Assunzione di alcuni farmaci;
- Malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come ad esempio il morbo di Crohn.
I tipici sintomi dell’enterite sono:
- Diarrea;
- Dolori addominali;
- Gonfiore addominale;
- Vomito;
- Febbre.
Cosa possiamo mangiare e cosa è meglio evitare in caso di enterite?
Con i sintomi dell’enterite, cosa mangiare e come comportarsi per non peggiorare l’infiammazione intestinale?
Anzitutto sarà fondamentale bere per reintegrare i liquidi persi con le evacuazioni abbondanti. Beviamo almeno 1,5 litri di acqua naturale al giorno, insieme a tè (dalla leggera azione astringente) o camomilla non zuccherati.
Vediamo subito cosa è meglio evitare:
- Caffè e alcolici. La caffeina ha un effetto lassativo, accelera il transito intestinale e potrebbe perciò peggiorare la diarrea. Gli alcolici, invece, hanno un’azione diuretica e possono aggravare le condizioni dello stomaco.
- Latte e latticini. Soprattutto per chi ha questo tipo di intolleranza, il consumo di latte e latticini può contribuire a peggiorare le scariche diarroiche per una temporanea riduzione della lattasi, un enzima che scinde il lattosio in glucosio e galattosio, rendendolo quindi digeribile.
- Limitare frutta e verdura. Le verdure sono più digeribili se cotte, passate o ridotte a purè. È preferibile usare verdure povere di fibre quali patate, carote, fagiolini privati dei semi e dei fili. La frutta può essere consumata sia cotta che cruda, meglio se privata della buccia, ricca di fibra.
La dieta amica dell’intestino infiammato dovrà essere:
- Costipante, per contribuire a rallentare gli eccessivi movimenti intestinali;
- Remineralizzante, per reintegrare i sali minerali persi con le scariche di diarrea.
Ecco dunque alcuni alimenti adatti:
- Pesce bollito, cotto al vapore o al forno;
- Pollo, tacchino e coniglio ai ferri;
- Riso e pasta in bianco;
- Mele e banane;
- Patate e carote lesse;
- Parmigiano reggiano 30 mesi, a basso contenuto di lattosio per via della stagionatura;
- Yogurt bianco magro, tollerabile perché molto povero di lattosio.
Non meno importante sarà contribuire a promuovere equilibrio e benessere intestinale assumendo fermenti lattici. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di riequilibrare la microflora intestinale alterata. In associazione a una corretta alimentazione, la loro azione contribuirà a rafforzare la barriera intestinale contro l’azione dei patogeni.
Se desideriamo una diagnosi mirata, non esitiamo a contattare il nostro medico di base.