Problemi di alito cattivo in gravidanza? Scopriamo subito cause e rimedi

Problemi di alito cattivo in gravidanza? Si tratta di un disturbo sgradevole e un po’ imbarazzante che può avere diverse cause. Conosciamole subito, e vediamo quali rimedi applicare per arginare questo problema.

Problemi di alito cattivo in gravidanza?

Alito cattivo in gravidanza, quali cause?

Le cause sono svariate, ecco le principali:

  • Cambiamenti ormonali: durante la gravidanza, in particolare nei primi tre mesi, la produzione di estrogeni e progesterone subisce notevoli variazioni. È possibile avvertire una sensazione di bocca amara, fiato maleodorante e sperimentare alterazioni del gusto e dell’olfatto.
  • Nausea. La sensazione di malessere tipica del periodo che va dalla sesta alla dodicesima settimana di gravidanza può manifestarsi con nausee e vomito. Come diretta conseguenza, può insorgere un problema di alito cattivo.
  • Produzione batterica nella bocca. La produzione di composti sulfurei da parte di batteri presenti nel cavo orale all’interno delle tasche gengivali può causare alitosi. In gravidanza, il problema può aumentare poiché le gengive tendono a essere più predisposte all’infiammazione a causa dell’alterato assetto ormonale tipico del periodo.
  • Scarsa idratazione: si parla di alitosi gestazionale in relazione alla secchezza del cavo orale. L’alitosi in questo caso è un campanello d’allarme della scarsa idratazione;
  • Abitudini alimentari: l’appetito tipico della gravidanza può condurre al consumo di pasti “fuori orario”, anche di alimenti dolci e zuccherini, un pericoloso alleato della placca batterica e dell’alito cattivo.

Lo squilibrio intestinale può causare alito cattivo?

Un fiato maleodorante potrebbe essere riconducibile a un’alterazione della funzionalità intestinale. In questa condizione, i residui di cibo non possono essere smaltiti rapidamente. I polmoni si fanno quindi carico di eliminare composti volatili e maleodoranti, dovuti dalla putrefazione del cibo nell’intestino.

Per contrastare questa situazione sarà importante stimolare la motilità gastrica e intestinale, riattivando la fisiologica funzionalità digestiva. Ecco qualche dritta rapida:

  • Evitare alimenti ricchi di principi attivi solforati (cipolla, l’aglio, la verza, i cavolini di Bruxelles).
  • Mangiare a orari regolari, non cenare troppo tardi e non consumare una cena troppo abbondante per non rallentare la digestione;
  • Evitare bibite gassate e zuccherine, che possono fermentare a livello intestinale, causando problemi di fiato pesante.
  • Assunzione di fermenti lattici. Per ripristinare la regolarità della microflora intestinale sarà utile assumere fermenti lattici. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la microflora intestinale alterata e rafforzare la barriera intestinale. È bene ricordare che la mucosa intestinale è popolata da una grande moltitudine di differenti specie batteriche, in equilibrata interazione con il nostro organismo: assumere prodotti che contengono fermenti lattici in quantità e specie diverse è dunque indicato. Infatti, maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino con le specie esistenti.

 

Cosa mangiare e quali alimenti evitare

Per contrastare il disturbo, sarebbe meglio limitare o evitare questi cibi e bevande:

  • Superalcolici e alcolici perché le sostanze che contengono vengono esalate attraverso il respiro. Inoltre, queste bevande sono controindicate in gravidanza.
  • Alcune spezie come il curry.
  • Zucchero, poiché in grado di fungere da stimolo alla proliferazione batterica.
  • Dolci elaborati e farciti, per la stessa ragione.
  • Caramelle zuccherate e cioccolatini, specie quelli consumati fuori pasto, poiché allungano il tempo di permanenza degli zuccheri in bocca, con possibile proliferazione batterica e fiato maleodorante.
  • Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, succhi di frutta, poiché spesso molto zuccherini.
  • Condimenti grassi come burro, lardo, margarine e altri alimenti che possono allungare i tempi di digestione e dare luogo a putrefazione del cibo nell’intestino.

Per contribuire ad alleggerire il nostro alito, ecco cosa scegliere:

  • Insalatacarote crudemele sedano aiutano a rinfrescare l’alito, eliminando dalla bocca altri residui di cibo.
  • Ciliegie. Le antocianine che contengono contribuiscono a eliminare il gas liberato dalle sostanze in decomposizione.
  • Bere acqua aiuta a mantenere la bocca umida. L’acqua e la saliva contribuiscono a ripulire il cavo orale e i denti, facilitando la rimozione e l’allontanamento dei batteri. Inoltre, una corretta idratazione favorisce l’espulsione di feci morbide, contrastando il rischio di stipsi in gravidanza.
  • Tè verde. I polifenoli contenuti in questa bevanda aiutano a contrastare i batteri che causano il cattivo odore del fiato.
  • Menta piperita. Un rimedio naturale contro l’alito pesante è il decotto di menta piperita. Mescoliamo un cucchiaio di menta piperita tritata in una tazza d’acqua, versiamo in un pentolino, portiamo a bollore il decotto e cuociamo per una decina di minuti. Possiamo consumare questa bevanda dopo cena per favorire la digestione e la freschezza dell’alito.
  • Non saltiamo i pasti. Il digiuno, infatti, contribuirà a favorire l’accumulo di cellule morte nella bocca, con la formazione di una sottile patina maleodorante. La masticazione frequente, invece, favorirà l’eliminazione di tali cellule, riducendo il rischio di alitosi.
  • Assumiamo prodotti contenenti fermenti lattici in grandi quantità e di diverse specie. Lo abbiamo visto prima. Se la nostra alitosi dipende da un’alterazione della microflora intestinale è consigliabile l’utilizzo dei fermenti lattici. Si tratta batteri ad azione benefica in grado di ripristinare l’equilibrio intestinale e rafforzare la barriera intestinale. Maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino con le specie esistenti.