Dieta depurativa per l’intestino: alcune linee guida

Quando è utile seguire una dieta depurativa per l’intestino? Questa scelta può rispondere alla necessità si arginare la sintomatologia fastidiosa di alcuni problemi intestinali, soprattutto la stipsi.
Vediamo insieme alcune linee guida per mantenere sano il nostro intestino.

Frutta e verdura con un centimetro che si srotolato su una melanzana

Perché seguire una dieta depurativa per l’intestino?

Un intestino mal funzionante può dare origine disturbi specifici, come ad esempio:

 

 

A causa dello stretto legame tra intestino e sistema immunitario, potrebbero inoltre insorgere sintomi di malessere generale, non apparentemente legati all’intestino, quali stanchezza [1], infezioni genitali, diverticoliti, alito cattivointolleranze alimentari e dermatosi (psoriasi, acne, alopecia areata, dermatite atopica).[2]

Questi sintomi disfunzionali possono derivare da una diminuita difesa immunitaria verso le infezioni causate da agenti esterni e incidono negativamente sulla nostra quotidianità.

Il nostro intestino, difatti, non è soltanto un canale per la digestione, ma anche un pilastro cruciale del sistema immunitario. Assieme alla barriera intestinale e ad elementi microbici utili, la fitta rete di cellule immunitarie intestinali è costantemente impegnata per distinguere ciò che è amico da ciò che è nemico. Un equilibrio intimo tra sistema immunitario e microbiota è alla base della salute intestinale e dell’intero organismo.

 

Quando si inizia un periodo di depurazione, l’alimentazione dovrebbe avere una duplice funzione:

 

  • Contribuire a eliminare i prodotti di scarto del metabolismo i quali, a causa di fattori dietetici, emotivi o di stress possono accumularsi per lunghi periodi, creando un ambiente favorevole alla crescita dei batteri nocivi.
  • Favorire la crescita dei batteri ad azione benefica che contribuiscono a facilitare la motilità intestinale, contrastando la stitichezza e concorrendo a una più agevole evacuazione.

Quali alimenti inserire in una dieta depurativa?

Ecco cosa inserire in una dieta per depurare il nostro intestino:

 

  • Alimenti ricchi di magnesio. Si tratta di un minerale che contribuisce al metabolismo energetico e ha un ruolo nel processo di divisione cellulare. [3]  Verdure a foglia verde, frutta secca, legumi e cereali integrali sono ottime fonti di magnesio.
  • Alimenti probiotici, come ad esempio yogurt e kefir, contenenti batteri vivi e attivi in grado di interagire con la flora batterica intestinale, equilibrandola e rafforzandola contro l’azione di microrganismi patogeni;
  • Alimenti prebiotici (alimenti contenenti fibre idrosolubili, cioè che si sciolgono in acqua), in grado di promuovere lo sviluppo di gruppi batterici utili all’uomo. Banane, mele, asparagi, fagioli e legumi sono ricchi di sostanze prebiotiche. [4]
  • Alimenti fermentati, come i crauti, che aiutano il benessere intestinale , grazie ai metaboliti prodotti durante la fermentazione [5].
  • Acqua. Qualunque regime alimentare dovrebbe prevedere un apporto idrico di almeno 1, 5 litri di acqua al giorno, per favorire una corretta idratazione del corpo e ammorbidire le feci, agevolandone l’espulsione. L’assunzione adeguata di acqua, inoltre, preserva l’omeostasi intestinale, migliorando così le difese contro i batteri patogeni. [6]

 

Potrebbe essere utile cominciare ad assumere probiotici e fermenti lattici vivi, selezionati e in quantità concentrate. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di equilibrare la microflora intestinale.

Queste indicazioni sono puramente orientative, e non sostituiscono il rapporto medico- paziente. Attenzione al fai- da- te: prima di seguire una dieta depurativa per l’intestino, consultiamo il nostro medico di fiducia, che saprà fornirci consigli mirati.

Una dieta depurativa è adatta a tutti?

Sebbene “sentirsi più leggeri”, soprattutto dopo le feste o prima della prova costume sia una idea allettante per tutti, una dieta troppo ricca di fibre e comunque squilibrata, soprattutto se protratta per più di qualche giorno, potrebbe avere ripercussioni chi soffre di patologie gastrointestinali, segue specifiche terapie farmacologiche, oppure presenta condizioni cliniche che richiedono un’alimentazione più controllata e bilanciata.

  • Persone che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile, celiachia, morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa o altre malattie infiammatorie croniche dell’intestino, potrebbero non tollerare alcune fibre, cibi fermentati o probiotici.
  • Donne in gravidanza o in allattamento hanno necessità di un apporto nutrizionale completo e bilanciato.
  • Anziani e persone con fragilità metaboliche, invece, potrebbero risentire negativamente di cambiamenti alimentari troppo drastici, che rischiano di alterare l’equilibrio nutrizionale o interferire con eventuali terapie farmacologiche in atto.

 

In tutti questi casi, un intervento nutrizionale personalizzato è essenziale.

FAQ

Che cos’è una dieta depurativa per l’intestino e a cosa serve?

Una dieta depurativa per l’intestino è un regime alimentare temporaneo mirato a favorire l’eliminazione delle tossine, il riequilibrio del microbiota e la riduzione di sintomi intestinali come gonfiore, stitichezza e alterazioni del transito intestinale.

Quando è utile seguire una dieta depurativa?

È consigliabile iniziare una dieta depurativa, sotto la guida di un nutrizionista esperto, in caso di stitichezza persistente, gonfiore addominale, feci maleodoranti, alterazioni del microbiota intestinale (disbiosi), sensazione di affaticamento digestivo o infezioni ricorrenti. In alcuni casi si osservano anche manifestazioni extraintestinali come dermatiti, alitosi o infezioni ricorrenti, segni di un microbiota alterato e di una barriera intestinale compromessa.

Quanto deve durare una dieta depurativa?

Una dieta depurativa può variare da 3 a 7 giorni nei casi lievi, fino a 2–3 settimane sotto supervisione medica. Non va prolungata senza un piano nutrizionale adeguato o supporto specialistico.

La dieta depurativa è adatta a tutti e sempre sicura?

No. Può essere controindicata in soggetti con disturbi gastrointestinali, anziani, bambini, donne in gravidanza e per chi assume farmaci. Cambiamenti alimentari troppo bruschi, soprattutto se caratterizzati da un’eccessiva introduzione di fibre, possono peggiorare la sintomatologia gastrointestinale e, in alcuni casi, alterare l’assorbimento di farmaci o interferire con la loro efficacia.

Aggiornato il 20 ottobre 2025

[1] Safadi JM, Quinton AMG, Lennox BR, Burnet PWJ, Minichino A. Gut dysbiosis in severe mental illness and chronic fatigue: a novel trans-diagnostic construct? A systematic review and meta-analysis. Mol Psychiatry. 2022 Jan;27(1):141-153. doi: 10.1038/s41380-021-01032-1. Epub 2021 Feb 8. PMID: 33558650; PMCID: PMC8960409.

 

[2] Ryguła I, Pikiewicz W, Grabarek BO, Wójcik M, Kaminiów K. The Role of the Gut Microbiome and Microbial Dysbiosis in Common Skin Diseases. Int J Mol Sci. 2024 Feb 6;25(4):1984. doi: 10.3390/ijms25041984. PMID: 38396663; PMCID: PMC10889245.

 

[3] Mahboobi S, Ghasvarian M, Ghaem H, Alipour H, Alipour S, Eftekhari MH. Effects of probiotic and magnesium co-supplementation on mood, cognition, intestinal barrier function and inflammation in individuals with obesity and depressed mood: A randomized, double-blind placebo-controlled clinical trial. Front Nutr. 2022 Sep 28;9:1018357. doi: 10.3389/fnut.2022.1018357. PMID: 36245482; PMCID: PMC9555745.

 

[4] Yoo S, Jung SC, Kwak K, Kim JS. The Role of Prebiotics in Modulating Gut Microbiota: Implications for Human Health. Int J Mol Sci. 2024 Apr 29;25(9):4834. doi: 10.3390/ijms25094834. PMID: 38732060; PMCID: PMC11084426.

 

[5] Wei L, Marco ML. 0. The fermented cabbage metabolome and its protection against cytokine-induced intestinal barrier disruption of Caco-2 monolayers. Appl Environ Microbiol 0:e02234-24. https://doi.org/10.1128/aem.02234-24

 

[6] Sato K, Hara-Chikuma M, Yasui M, Inoue J, Kim YG. Sufficient water intake maintains the gut microbiota and immune homeostasis and promotes pathogen elimination. iScience. 2024 May 3;27(6):109903. doi: 10.1016/j.isci.2024.109903. PMID: 38799550; PMCID: PMC11126815.