DISTURBI
Disbiosi

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Cosa è la disbiosi? Conosciamo meglio questa condizione

Il nostro intestino è popolato da una moltitudine di microrganismi, in parte buoni e in parte potenzialmente dannosi, in equilibrio tra loro e con il nostro organismo. La disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da un aumento eccessivo di una certa popolazione batterica già presente.


Intestino, microbiota e sistema immunitario: un delicato equilibrio

L’intestino è l’ultima parte dell’apparato digerente, compresa tra lo stomaco e l’orifizio anale. È l’organo interno più esteso del corpo umano! L’intestino si presenta come un lungo tubo di circa sette metri, flessibile e ripiegato su sé stesso, contenuto totalmente nella cavità addominale.

L’intestino è il principale organo colpito dalle conseguenze di disordini alimentari, tensioni stress etc . Quindi è fondamentale averne cura e attenzione per preservare il fisiologico funzionamento.

Il microbiota umano è l’insieme di batteri (ma anche di virus, protozoi, funghi, lieviti…) che convivono nel nostro organismo. In particolare, ci interessa soffermarci sulla componente batterica intestinale, in stretta relazione con il sistema immunitario.

Come abbiamo accennato, nel nostro intestino coesistono numerosi microrganismi, in parte buoni e in parte potenzialmente dannosi, in equilibrio tra loro e con il nostro organismo.

Quando questo equilibrio si altera, per differenti fattori e condizioni, si parla di disbiosi intestinale. Essa può essere correlata a varie patologie, malattie infiammatorie croniche e altri disturbi relativi al tratto intestinale che vedremo a breve.


Cos’è e quale ruolo riveste la microflora intestinale

Come abbiamo visto, il corpo umano è abitato da un vasto numero di microrganismi in pacifica coesistenza tra loro e con il loro ospite umano. L’insieme di questi microrganismi è detto microbiota o microflora.

Il microbiota varia da una persona all’altra, ciascuno di noi possiede un fingerprint batterico, cioè una vera e propria impronta digitale batterica” data dalla specifica composizione della microflora intestinale. Tuttavia, esiste un nucleo di almeno 57 specie batteriche comune a tutti noi.

Il microbiota popola la superficie di diversi distretti del corpo umano: pelle, vie respiratorie, vie urogenitali e tratto gastrointestinale. Quest’ultimo è colonizzato dalla microflora intestinale.

Nei neonati la condizione di sterilità viene meno al momento del parto, durante il quale l’intestino è colonizzato dai germi derivanti dagli organi materni. In un secondo momento, i batteri provengono dall’allattamento, dall’ambiente e infine dagli alimenti ingeriti nel tempo.

La microflora intestinale è fondamentale per molti processi digestivi, e in via definitiva per il corretto funzionamento di tutto l’organismo:

  • Stimola il sistema immunitario
  • Agisce come una barriera contro le infezioni, producendo sostanze protettive
  • Mantiene la regolare funzionalità intestinale
  • Contribuisce ad attivare diverse funzioni metaboliche necessarie alla nostra salute
  • Assimila importanti nutrienti e minerali, come ad esempio calcio, magnesio, ferro

Si possono individuare microrganismi benefici e microrganismi potenzialmente dannosi, a seconda dell’attività che hanno nei confronti dell’organismo che colonizzano. Quando il rapporto tra queste due tipologie è sbilanciato verso i microrganismi patogeni, si è di fronte a disbiosi intestinale.


Le cause che portano alla disbiosi intestinale

fattori che possono alterare la composizione della flora intestinale in età adulta sono differenti:

  • Fattori ambientali
  • Stress
  • Assetto ormonale (come ad esempio gravidanza, menopausa, periodo premestruale),
  • Terapie farmacologiche
  • Tipo di alimentazione
  • Intolleranze alimentari
  • Patologie varie: infezioni, parassitosi
  • Cattive abitudini: fumo, alcool, sedentarietà

Generalmente si individuano tre tipologie di disbiosi:

  • Eccesso di patobionti. Alcuni batteri potenzialmente patogeni che normalmente colonizzano il nostro corpo (patobionti, appunto) possono, in alcune situazioni, proliferare provocando disturbi o patologie vere e proprie.
  • Riduzione delle specie batteriche benefiche: è il fenomeno contrario. Una perdita significativa dei batteri buoni normalmente presenti nella flora intestinale può dare luogo a disbiosi a vari livelli.
  • Riduzione della diversità batterica (riduzione della ricchezza e dell’abbondanza delle diverse specie presenti nel microbiota) dieta poco bilanciata (data sia dalla qualità, sia dalla quantità degli alimenti consumati), scorretto stile di vita sono solo alcune delle cause di riduzione della diversità batterica e quindi dell’insorgenza di disbiosi.

I sintomi della disbiosi intestinale

In qualunque caso di disbiosi intestinale, i sintomi sono principalmente di tipo intestinale. Eccone alcuni:


Quali rimedi per contrastare la disbiosi intestinale?

  • Per prevenire l’insorgenza di una condizione di disbiosi intestinale o per contrastarla quando già presente e ritornare in uno stato di eubiosi, è necessario fare attenzione a tutti quegli elementi che fanno parte di abitudini sane, come basso stress, alimentazione corretta, leggera attività fisica etc. Vediamo alcune buone pratiche.Il corretto mantenimento di sane abitudini alimentari, è senz’altro uno dei primi fattori di prevenzione e il principale rimedio della disbiosi intestinale. Evitiamo cibi pesanti o irritanti, come dolci, fast food, fritti, e in generale tutti gli alcolici.Beviamo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, per idratarci e favorire l’evacuazione.

    Manteniamo uno stile di vita attivo, facendo un po’ di attività motoria che contribuisce a stimolare il transito intestinale.

    Integrare con fermenti lattici, batteri vivi e vitali, ad azione benefica, che agiscono sulla microflora riportandola ad uno stato di equilibrio, e una flora intestinale in equilibrio può garantire il corretto funzionamento della barriera intestinale e del sistema immunitario.

    Assumere prodotti che contengono fermenti lattici in quantità e specie diverse è perciò fondamentale. Infatti, maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino con le specie esistenti.

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